LADDAK TIBET HIMALAYA AD2022
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LADDAK TIBET HIMALAYA AD2022

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August 2, 2022
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Laddak, Tibet
È la terza volta che mi spingo fin quassû. La prima 5 anni fa nel Tibet cinese,un viaggio dall’impatto estatico e doloroso allo stesso tempo; circondati da una bellezza

Buon giorno belle genti

con piacere informo di queste terre estreme sorgenti di vita e civiltà.

È la terza volta che mi spingo fin quassû. La prima 5 anni fa nel Tibet cinese,un viaggio dall’impatto estatico e doloroso  allo stesso tempo; circondati da una bellezza che non credo abbia pari ,abbiamo visto  e toccato con mano la distruzione del popolo Tibetano da parte del dragone cinese. Un popolo pacifico ,pulito,altero e profondo che da secoli prega per la nostra pace senza chiederci nulla ,viene diviso,recluso,condannato,maltrattato.Ho scritto a riguardo e a chi interessa ,puô trovare il mio scritto sul mio sito web nella sezione “fragments”.

Abbiamo  percorso circa 1200 km tra queste vette tra i 3000 e 5000 metri,la stessa distanza che copre l’Italia da nord a sud ma qui la si percorre nel cielo circondati da vette innevate che arrivano a 7000 metri in un susseguirsi di paesaggi marziani,remoti,ostici ,di sublime bellezza e purezza.

È un viaggio alle origini ,roccia ed acqua.

Dai paurosi bastioni di roccia e dai  ghiacciai è un susseguirsi di torrenti che convergono a valle, Maya ,l’acqua ,mescolandosi ai minerali delle roccie dona la vita agli immensi fiumi dell’asia; l”indo,il Bramaphutra,il Mekong, lo yangste,the yellow river e molti  altri.Quel fluido vitale porta con se le radici delle civiltà d’oriente e come alcuni studiosi asseriscono per l’Indo,forse anche d’occidente .Per tutto il viaggio l’acqua che beviamo la prendiamo da quei torrenti che ci accompagnano ovunque. È pura. È viva! A proposito di acqua:

Sto facendo un lavoro  insieme a Sebastian meyer,  un progetto che si chiama SONA. Stiamo raccogliendo campioni sonori dell’acqua nel suo circolo vitale. L’acqua non muore mai nel nostro pianeta, si trasforma, evapora,si condensa, si congela,solida,liquida ,gassosa.Stiamo registrando il suo suono con delle apparecchiature molto sofisticate e stiamo raccogliendo questi campioni  in varie parti del pianeta per poi mixarli e creare una installazione in cui si potrà ascoltarla in maniera inedita.Un `’viaggio `’di una quarantina di minuti in cui si potrà ascoltare anche il suono emesso dai microorganismi presenti nel fluido ma anche il suono prodotto dagli scanner e dalle esplosioni nucleari che devastano i nostri oceani influendo sull’orientamento di pesci e mammiferi marini.

In Colombia,in `india ed in Africa ho avuto modo di constatare che vi è un elemento comune nelle culture indigene riferito all’acqua,;l’argilla.

In Colombia , a Cartagena, ho visto una bellissima mostra: “IJa del agua “ in cui degli artisti esploratori si sono spinti nelle foreste per studiare l’approccio delle tribû indigene con l”acqua. Tra le tante e affascinanti attribuzioni ,si  crede che l’acqua una volta separata dal suo flusso originario “muoia” e solo attraverso il passaggio`/ filtraggio/conservazione  nel argilla essa torni  alla vita.

In `india e non solo ,l’acqua che beviamo dalle bottiglie è un liquido morto,privo degli elementi essenziali per il nostro corpo. Bisogna stare molto attenti a che  acqua beviamo. Nel villaggio del mio amico Nitin a nord di Delhi la gente si ammala bevendo l’acqua dal rubinetto,li  è zona di coltivazioni intensive e le falde sono inquinate e credo che questo succeda ormai quasi  ovunque. Esistono dei filtri in argilla e credo che si dovrebbe  orientarsi in quel senso , oltre al benessere risparmieremo mari di plastica e daremo una mazzata alle multinazionali che ce le impongono come unica alternativa al rubinetto!

Quassû in Tibet ,in questo toccante e remoto  silenzio si percepisce l’essenza della filosofia  Buddista .

Il buddismo è nato in India per poi espandersi in asia,ma è quassu ,nel silenzio delle montagne ,tra  queste rocce senza tempo che le radici sono penentrate a fondo creando degli uomini illuminati ,temprati dall’isolamento e da un clima dei piû estremi del nostro pianeta.

I tibetani sono persone solide,altere,intelligenti ,determinati,pregano per la pace facendo girare le ruote del Dharma,anelano compassione e rispetto per ogni forma vivente e per gli elementi che la compongono, eppure…la loro capitale, la bellissima Lhasa porta la bandiera Cinese, il Dalai Lama e molti tibetani sono esuli qui in India che li ha accolti da oltre 60 anni ,mentre i loro fratelli in territorio cinese soffrono una oppressione brutale. Vi ricordate FREE TIBET? Ecco… non se ne parla piû, come la guerra in Ukraina e molti altri sopprusi perpretati tutt’ora in ogni angolo del pianeta. È facile agire per quelle menti malate,la storia parla chiaro. Fai il massacro,l’opinione pubblica si indigna ma poi con il tempo si distrae,se ne dimentica,assimila il probblema e la cosa è fatta.

Il platou del Tibet con la catena Himalayana formano un territorio che è vasto quanto Francia e Spagna, è immenso, nelle foto che ho pubblicato potete vedere anche delle cartine che ho preparato per farvi capire la sua grandezza in confronto ai nostri piccoli 1200km percorsi in due settimane.

A volte per percorrerne 100 ci abbiam messo tutto il giorno. Ho faticato spesso a controllare le vertigini percorrendo strade strettissime che costeggiano i giganteschi bastioni Himalayani , se lo sguardo mi fuggiva a valle sentivo i brividi salire dalle gambe e paralizzarmi corpo e mente. Le notti abbiam  dormito in campi tendati o bellissime e solide guest houses Tibetane , stremati ed emozionati, alle 9 si dorme pensando al percorso del giorno successivo che spesso includeva dei passi oltre i 5000 metri. Queste montagne non possono non incutere un timore reverenziale e ci si addormenta con quella  insicurezza che conosco bene quando è la natura a comandare, ti chiedi se stai rischiando troppo, ti immagini scenari di smottamenti,valanghe,neve,venti che a queste altitudini mietono non poche vittime,poi, all’alba ,quando metti fuori la testa dalle coperte, apri la porta e vedi l’Himalaya cristallino del primo sole ,senti il sangue ribollire di avventura e si riparte allegri e vivificati.

Il Laddak confina con Cina ,Pakistan   e se c’è un motivo per cui le strade che lo solcano, tutto sommato ,sono tenute abbastanza bene collegando  villaggi remoti ,è perchè  sono quelli  i confini da temere. In India si entra dal mare o da quassû.

Lo spiegamento di forze militari  è omnipresente ed in netto contrasto con l’ambiente e la società tra queste vette.

Vi sono caserme ovunque, i militari devono potersi spostare velocemente, ci sono tafferugli sia con Pakistan che con Cina, ogni tanto qualcuno si inoltra nel territorio altrui e ci scappano i morti. il  Pang Gon lake che vedete in foto ê conteso tra Cina ed India ,le ragioni sono tristemente le stesse: Acqua e minerali. Il Tibet è una risorsa preziosissima per tutti. Da aqua a centinaia di milioni di umani nei due piû popolosi paesi  del mondo India e Cina ,nutre il 20% della popolazione mondiale ,ha immensi giacimenti di gas e minerali preziosi .

In Kashmir,lo spiegamento di forze che ho visto mi ha veramente impressionato, salendo da Shrinagar verso il Laddak ,per un centinaio di kilometri ho avuto solo caserme a bordo strada, ma il Kashmir si sa è terra di fuoco fin dall ‘indipendenza dell’India dall ‘impero Britannico. Vedere tutte quelle caserme nelle valli piû belle del Laddak non è piacevole ,ma poi quando incontri i militari nei caffe di Leh o per strada, capisci che a loro la guerra non interessa per niente, sono li accampati nel tetto del mondo a soffrire le pene d’inferno a meno 30 perchê non hanno scelta, sono poveri, fare il soldato assicura loro un reddito fisso,ma sopratutto una pensione sicura con la quale mantenere intere famiglie.

Non è facile perô mantenere in ordine le strade quassû,l’estate è la stagione in cui aprono i passi ,se si viene a maggio quando le nevi,i fiumi ed i laghi ghiacciati si sciolgono ,quei torrenti che a volte han sbarrato  il nostro cammino , diventano  fiumi.

A luglio ed inizio agosto possono venire delle tormente di pioggia che si portan via km di strade scaraventando tutto a valle. Puô capitare di rimanere bloccati per giorni.

Vi scrivo da Leh e quanto scritto è successo, ieri dovevamo volare a Mumbai ma è arrivata la pioggia e tutti i voli son stati cancellati , a Kargil sono morte 25 persone,le case son venute giû.Forse  domani ce la facciamo a partite,enchallah. L’aereoporto di Leh è uno dei piû pericolosi al mondo, quando l’aereo decolla ed arriva in quota, le vette piû alte sono appena sotto i tuoi piedi.

 I monasteri che si incontrano ovunque sembrano fortezze fiabesche senza tempo, sono come dei feudi arroccati in cima al mondo e mantenuti impeccabilmente dai monaci e chi li aiuta. Abbiamo passato due notti in uno di loro ,il monastero di Thyksei  del 1400,  una stanzetta piccolissima in legno con una terrazzetta, acqua fredda ,semplice ma accogliente e pulita. C’ero già stato tre anni fa,merita  passarci del tempo,la pace che emana un monastero ti accoglie con mille carezze. Molti turisti e viaggiatori vanno ai monasteri per assistere alle cerimonie  nelle stanze di pietra e legno antichissime ,impregnate di storia e preghiera . Si  vedono ed ascoltano tutti i monaci del monastero,vecchi giovani e bambini, a Thiksei  sono in 80. I suoni dei tamburi ,dei corni e dei mantra nelle stanze illuminate dalle candele ,portano la mente lontano lontano e ….questo ê lo scopo…

Sono sempre meno i monaci che scelgono quella strada, quelli di Tiksey sembrano delle super star, fotografati,filmati,registrati da flotte di persone. Ma alle 19 il monastero chiude i battenti ,e li,per chi ci alloggia ,inizia il bello. I piû piccoli giocano, arrivano le provviste,si vedono spostamenti fugaci di  vesti porpora salire e scendere le scale,qualcuno si ferma e ti presta attenzione, ti spiega il significato di ciô che vedi, alle 19 vengono in camera per dirti che la cena si deve ordinare ora, il cibo è buono,vario e sano, poi..silenzio ,stelle e nanna.

La seconda sera del soggiorno tra quelle mura bianche ocra  e blu ,Tsinteng( il responsabile del ristorante) ,si avvicina e con gli occhi brillanti all’imbrunire ci dice che l’indomani il Dalai Lama sarà presente in un villaggio a pochi kilometri, ci chiede se ci piacerebbe vederlo. Come no! Saltiamo dalla sedia io e Nitin, è una  fortuna immensa ed un privilegio. Il Dalai Lama incontra la sua gente dopo due anni pandemici. Tsinteng ci dice che dobbiam partire alle 5.30 perchè sarà un evento di grande affluenza. Cosî.. all’alba partiamo in moto sotto una leggera pioggia, Tsinteng è partito prima di noi perchè il mio amico Nitin al mattino non ce la fa proprio a darsi una mossa! Ha ha ,siamo tutti diversi, Nitin deve spazzolare ogni cosa prima di chiudere una borsa, deve spazzolare denti,cranio,ogni oggetto del suo beauty case dentro e fuori pur avendo ricevuto ogni mattina i miei supplichevoli : Bro,please let;s go!!

Dobbiamo parcheggiare molto lontano, vediamo la moto di Tsinteng e mettiamo le nostre a fianco. Abbiamo tutti i bagagli di viaggio e portarceli  dietro non è il caso. Tsinteng ci aveva detto: non preoccupatevi,lasciate tutto sulle moto, nessuno toccherà niente,esitiamo ma . siamo  tra i tibetani ! È vero e basta, sono cosî, non si nuoce all’altro, al nostro ritorno eran li.

Nitin zoppica parecchio, tre giorni prima abbiamo dovuto attraversare due torrenti impetuosi, la moto è caduta nell’acqua ghiacciata e la corrente se la stava portando via con bagagli e tutto, ma per fortuna c’erano dei Kashmiri che sono accorsi in aiuto salvando la situazione. La gamba comunque se l ‘è storta il primo giorno di viaggio da Leh quando sul passo Kardungla ,a 5360 metri, Nitin ha avuto uno svenimento per mancanza di ossigeno e si è accasciato ai bordi della strada sterrata. Niente di grave  per fortuna, un pô di panico poi ci siam messi a ridere e via!

I Laddaki che camminano con noi verso sua Santità sono vestiti in abiti tipici, donne uomini e bambini sono impeccabilmente belli in quelle vesti, è una camminata allegra tra quelle genti, lo spiazzo è enorme,sembra uno stadio ,ma è circondato da stupa, ci saranno 10.000 persone e sono solo le 6.30, ci controllano all’entrata, i cinesi non lo vogliono quel Uomo, per loro è pericolosissimo, va protetto molto attentamente.

Sono tutti seduti, famiglie intere siedono su tappeti sotto la pioggierella, non vi è una carta,uno scarto di cibo, niente è per terra, nessuna immondizia. Mi guardo attentamente attorno,è uno spettacolo guardarli tutti con quei visi colmi di fede. Ci sediamo e subito ci offroni  delle albicocche( il frutto  omnipresente in tutto il Tibet che da sostegno d’estate e d’inverno essiccato.

Molti  pregano,altri ridono,altri hanno gli occhi chiusi e le mani giunte.,in generale gli sguardi sono  seri ed alteri .

Dal palco non lontano da noi giungono canti di bambini e preghiere dagli autoparlanti, mi giro spesso per osservare la folla che credo sia di 20.000 persone. Poi..un boato ..contenuto.. avvisa dell’arrivo del Dalai Lama. Vediamo la sua autovettura con cappotta colorata avvicinarsi,tutti sono ora in piedi,lo vediamo  scendere sorretto da dei monaci, cammina a stento, sale  le scale, saluta chi incontra e si siede su un palchetto, gli occhi di ventimila persone brillano di lacrime compresi i nostri , è un momento speciale colmo di significato che trascende tutti i confini che le menti sanno profondersi, trascende razze,lingue,credenze,appartenenze ,perchè quell uomo professa pace, tolleranza ,rispetto,compassione senza giudizio alcuno, l’insegnamento non tocca mai le corde della paura,dell’assoggezione a lontani  dei che hanno potere di vita e di morte,di paradisi e di inferni. Il percoso all’illuminazione degli esseri umani vien profuso attraverso altre vie che  sondano  le leggi di causa ed effetto  di ogni nostra azione  rendendoci consapevoli ,autori responsabili dell’evoluzione del nostro Kharma  ,dell l’unione delle  nostre vite con il  tutto ,il ‘sempre esisitito universo. Dio.

Purtroppo il Dalai Lama parla in Tibetano e non siamo capaci di sintonizzarci sulle radio che lo traducono in molte lingue. Non importa, il solo esserci è un momento indimenticabile. Chissà chi sarà il suo successore, I cani governati cinesi vogliono imporre il loro burattino per farla finita una volta per tutte, il Dalali Lama ha espresso la possibilità che non vi sia successore.

La capitale del Laddak Leh, si trova a 32OO mt di altezza, ha una popolazione di 30.000 abitanti ma nel suo distretto ne conta 130.000. La maggioranza è buddhista (il 60%)ma qui convivono tutte le religioni , Leh rispecchia il melting pot religioso dell’india , il 14% sono musssulmani,piû o meno altrettanti Hindu, ma vi sono anche Sikh ,Cristiani ed ebrei. L’atmosfera di questa perla in espansione è  proprio graziosa, camminanndo per le vie del centro si incontrano tutte queste culture, difficile stancarsi di osservare tale diversità negli occhi delle genti,questo succede quasi ovunque in India ,ma qui la prevalenza Buddhista dei Laddaki aleggia una vibrazione di pace e coesistenza palpabile.

La parte vecchia in cui non entrano macchine mi fa pensare ai vicoli tortuosi di Varanasi pieni di piccole botteghe di meravigliosi artigiani e venditor di ogni cosa. Il Muezzin si fa sentire e risuona nei cuori dei mussulmani e  sulle pelli  di tutte le credenze, fa eco sui muri eretti dai  monaci `tibetani,è cosî forte il volume che per un paio di minuti non si puô parlare e sentirsi..

Nascono moderni  caffè caldi ed accoglienti , ci sono molti viaggiatori occidentali bruciati dal sole che fanno lunghi trecking e molti come noi che preferiscono il vento su due ruote, di conseguenza ci sono negozi che vendono attrezzature sportive, noleggio di moto e bici,souvenir,ristoranti Tibetani,indiani,asiatici,occidentali. Sulla strada che costeggia il centro ,i Laddaki siedono di fronte i loro prodotti della terra: ortaggi,frutta secca,spezie. D’estate le temperature sfiorano i 30 gradi. La vita pullula a Leh,si sta bene e c’è chi vi rimane mesi  come degli  amici che ho che vivono in India da anni. D’imverno vivono a sud al caldo, vivono a goa,Varanasi,nel kerala,Karnataka,TamilNadu,Gujarat,`bihar etc poi, quando arriva il caldo soffocante ed i monsoni ,migrano nelle regioni del nord. D’inverno c’è chi si avventura nel freddo siderale dell’Himalaya, a Leh si raggiungono meno 26/30 gradi, molti fiumi sono ghiacciati e si seguono i percorsi antichi dei Tibetani camminando sui fiumi bianchi sotto cieli di cristallo e firmamenti  da sogno.. Io non ci verrei ma credo debba essere spettacolare.

Un giorno nel mercato di Leh eravamo in un negozio di artigiani nepalesi  che creano le ruote del Dharma, gli stupa e altri oggetti sacri,la loro maestria è preziosa quanto oro ed io e Nitin siamo venuti a documentarla ma non solo, ci siam fatti costruire una ruota per il nostro video/film  Honkey Donkey che domani andiamo a Mumbai a finire in uno studio.  Ho registrato il  brano tre anni fa tra India e Nepal , abbiamo,girato le immagini in un tempio in Rajastan, poi la pandemia ci ha divisi, ma ora siamo qui a finirlo!

Quel  monaco che ricorderô a lungo è entrato con un sorriso deciso ,vero e degli occhi che emanavano allegria e conoscienza. Si chiama Logsan, parliamo immediatamente, ci racconta che è stato in america e che non aveva mai visto tanta carne in vita sua, l’ha mangiata a lungo. Ci racconta che in tibet ,specialmente d’inverno a meno 30 gradi ,la carne era fondamentale per la sopravvivenza, ma i tempi sono cambiati,sono arrivate le strade.gli aerei e con loro cibo da ogni dove, ci racconta che una volta tornato ha smesso di mangiarla, ci dice di aver visto l’uccisione di una capra nel mercato dell’affollata Leh ed ha capito che quella sofferenza era ora inutile e crudele. Ride mentre ce lo racconta,ci chiede di noi e poi ci appoggia le mani sulle ginocchia e di punto in bianco ci dice: sapete quali sono i tre veleni della degli uomini? Attaccamento,Ignoranza,Rabbia, attachment,ignorance,anger.

Ci sono momenti in cui i concetti espressi dalle stesse parole si rivelano prepotenti  a seconda di come li riceviamo.

Ci scambiamo altre informazioni in un contesto di allegria ed empatia , la sua presenza ci fa bene,gli chiediamo dove vive, poi si alza, ci guarda dritto negli occhi,sorride e ci dice: “you are beautifoul humans”e se ne và.

L’indomani siamo andati nel bellissimo  `Shanti stupa che sovrasta la valle di Leh,verde e circondata da vette oltre i 5000 che l’indomani avremmo oltrepassato, Langsan non c’era, era sceso ci dicono. Peccato ma va bene cosí ,il suo ricordo ci accompagna e sappiamo dove é…

Il riscaldamento globale é una realtá che ci viene raccontata da vecchi e giovani Laddaki. Il lago Pang Gong sta crescendo di livello di anno in anno minacciado gli insediamenti, i ghiacciai si sono ritirati di decine di kilometri, nevica meno,piove di piú,fa piú caldo d’estate, gli Yak sono quasi scomparsi,sia per le temperature ,ma anche perché non ce né piú bisogno. Nella bellissima Nubra Valley’ il villaggio di HUnder (come moltissimi altri) fino a pochi anni fa era cosî remoto da rimanere iisolato dal resto del mondo per 6 mesi all'anno , ora ci sono solo guest houses, i Laddaki sfruttano il turismo, per fortuna chiedono di non inquinare , lo scrivono ovunque lungo gli innumerevoli torrenti che attraversano il villaggio.Quell acqua immacolata scorre a cielo aperto e viene incanalata in ogni casa, è bellissimo da vedere,il suono ammalia e rilassa. I Tinetani fanno  le cose fatte bene, è nella  loro natura e speriamo cosi sia in  futuro.. .

Il  mondo cambia e ho smesso di rammaricarmene, pretendere che tutto rimanga come lo abbiamo lasciato in questa era di cambiamento è utopico , non ha ragione di essere, guardo avanti, mi ritengo molto fortunato di vivere in questo tempo, di averlo visto questo cambio,chi verrà dopo lo leggerà nei libri ,negli schermi ,guarderà le foto dei Masai, degli hakka,degli aborigeni australiani,degli shamani delle foreste. Un mondo che non è piû.

Il cambiamento è epocale nel  nostro tempo ,se sapremo salvaguardare questa Terra, l’umanità potrebbe vivere una nuova era .perchè no?potrebbe essere altrettanto bella delle passate o perchè no, piû bella? Mah.. Succede da sempre, fioritura, declino,cambio,contaminazione culturale delle civiltà, ma mai come ora il pianeta è stato in pericolo per colpa dell’uomo ,non  è per colpa di eventi naturali come le piccole ere glaciali, le grandi esplosioni vulcaniche come il Krakatoa che porto un lungo inverno anche in Europa. È palese ed invito gli sciettici a far la valigia ed andar  a veder  le cose come stanno  di persona senza leggere ed interpretare numeri davanti uno schermo, invito gli scettici a venire a vedere quello che ho visto oggi a Mumbai nella spiaggia. Un mare di plastica a perdita d’occhio che finisce in mare ogni santo giorno,da decenni, senza parlare di fiumi coperti da schiume bianche che ho visto a Delhi  o in Indonesia . Invito gli scettici ad andare a Pechino dove si ha una visibilità di 100 mt dopo di che è un muro di smog cosî denso che sembra di schintarcisi addosso o nello Yunan dove intere catene di montgne sono state arate per far riso  e di alberi non se ne vede l’ombra . Ci sono sempre piû fiumi morti nel pianeta altrettanti laghi come Il Victoria in africa che da perla del nostro pianeta è diventato una discarica odorante, il Baikal,  etc etc. ma cosa pensate , che tutto questo con 9 miliardi di persone che mangiano ,scavano,bevono,cagano, consumano di tutto non stia affaticando e modificando equilibri nel pianeta? Davvero lo pensate?  

Speriamo bene,ognuno faccia ciô che puô, ma faccia qualcosa.

Vengo in India da oltre 20 anni, ciô che vedo da pochi anni è impressionante. Gli indiani fino a soli 10 anni fa si spostavano pochissimo, non conoscevano la loro terra, troppo poveri, troppi pochi mezzi, siamo stati noi ad aprire le rotte esplorando queste terre  intrise di misticismo e diversità culturale unica nel mondo.    Ora gli indiani si spostano ovunque, prima erano gli occidentali a dar contributo al turismo, ora sono in netta minoranza ovunque e i posti son sempre piû affollati,purtroppo i nuovi arricchiti sono spesso degli sporcaccioni,dei bulli che maltrattano tutto, ma ci sono parallelamente dei new agers che stanno costruendo qualcosa di molto bello, rispettano l’ambiente,creano colture  organiche,mantengono cara la loro cultura e  sanno viverla nel presente tecnologico. Oggi dopo esser rientrato in studio a Bombay dopo una rabbiosa camminata tra le immondizie sul mare, ho conosciuto dei ragazzi che studiano programmi per far funzionare le coltivazioni hidroponiche  e Acquaponiche. Mi dicevano che consumano il 90% di acqua in meno per produrre vegetali molto piû sani e senza pesticidi, mi dicevano che stanno nascendo in città come funghi e che  il governo obbliga la loro costruzione nei nuovi complessi residenziali. Qualcosa si muove….

Di tempo perô non ne abbiamo molto ed  è palese e basta. Scendendo da Leh verso Mumbai ,da dove scrivo queste ultime righe,,ho visto solo città,villaggi e coltivazioni ovunque. L’india deve dar da mangiare ad un miliardo di persone e di terra ce nè sempre meno, si tagliano alberi e si ara. Ci sono fiumi come il  kaveri nel sud che per molti mesi all’anno non arrivano piû al mare  ed è un disastro. Ora stanno cercando di rimediare e ripiantare  gli alberi che han tagliato  perchè trattengano l’acqua e la facciano scorrere piû lentamente in attesa del monsone estivo. Governi corrotti si mangian tutto lasciando fiumi,laghi e strade pieni  di immondizia che la gente non sa dove buttare. Nessuno viene a raccoglierla. Il presidente Modi è un hindu fanatico e sta portando la nazione verso l’intolleranza,se la fa con Putin ed i Cinesi.

Ecco cari miei…è proprio questo,siamo immersi in mille probblemi e non abbiam tempo ed energia per questa causa, Ma….guerre,fanatismi,sopprusi,corruzione,intolleranza sono probblemi nulli di fronte al vero grande probblema dell’umanità ora. Siamo esseri viventi, se manca il cibo ,l’acqua e l’aria,semplicemente,  muoriamo . TERRA.

Con amorr da Mumbai.

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